Ivrea. Due bimbe di tre anni meravigliose si recano felici al primo giorno di scuola alla materna. Ma trovano la porta sbarrata e agenti in borghese della polizia municipale che le spingono fuori. Due bambine sanissime (ma se non lo fossero state, è così che devono essere trattate?) che, incredule, hanno chiesto alla loro mamma perché non potevano andare a colorare con le loro amiche.
Intanto, centinaia di migliaia di bimbi che dovevano essere in classe con le loro matite colorate, guardano le scuole da fuori, ma non tutti i loro genitori decidono di subire in silenzio questo affronto per i loro piccoli. Alcuni, come Chiara Tinuzzo, mamma delle due gemelline di tre anni e insegnante referente de La Scuola Che Accoglie, cercano di fare rumore, arrivando perfino a incatenarsi fuori dalla scuola purché i diritti delle loro bambine – soprattutto naturali oltre che legali – vengano riconosciuti.
La Scuola Che Accoglie è con lei, e con tutte le vittime di questi anni tristi, dove sono i bambini a pagare le conseguenze di uno scientismo insensato, se non per le tasche di chi ne trae una convenienza.
La Scuola Che Accoglie è con lei, e con tutte le vittime di questi anni tristi, dove sono i bambini a pagare le conseguenze di uno scientismo insensato, se non per le tasche di chi ne trae una convenienza.