Sono mamma di 2 bimbi di 4 e 2 anni e insegnante di scuola dell’infanzia (quest’anno ho la sezione dei 3 anni .
Lo sforzo che stiamo facendo, sia come insegnanti che come famiglie, è mantenere un contatto, un ponte tra scuola e famiglia, tra attività scolastiche e gioco libero.
Mandiamo video di libri e di attività manuali legate a ciò che stavamo facendo prima della chiusura. Ai bambini piace molto sentire la voce delle maestre e vedere i loro volti. Ma hanno tantissima voglia di sentire le voci e vedere i volti dal vero.
Tutto ciò non può assolutamente sostituire la didattica in presenza per un numero infinito di ragioni. Tanto più che non possiamo avere la certezza che per tutte le famiglie sia semplice seguire i figli e le attività con questa modalità.
Carla Piatti
Ho una bambina di 11 anni. La scuola che frequenta mia figlia non si è ancora attivata con lezione online; le maestre mandano mail con compiti e video, cercano di fare il meglio che possono, ma la situazione non è per niente facile.
Questo per mia figlia è l’ultimo anno della scuola primaria e a settembre dovrebbe iniziare la prima media e solo il pensiero di entrare in una scuola nuova genera ansia e preoccupazione. Non voglio nemmeno immaginare, se ci sarà ancora la “didattica dell’emergenza” a distanza, la situazione di disagio con insegnanti che non conosci e che non ti conoscono e con compagni nuovi che non conosci… è pazzesca solo l’idea!
Dove lo troveranno il rapporto umano, il calore dei sorrisi, la risata, imparare dai gesti, dai gentili rimproveri, dall’insieme di tutti… non certo davanti a uno schermo piatto rinchiusi nella propria casa !
I bambini non vogliono questo! I bambini e ragazzi hanno bisogno del rapporto stretto, della condivisione, dello stare insieme per crescere nella mente e nel cuore.
Mi auguro vivamente che si ritorni alla vita !
Lorena
Vorrei esprimere il mio parere sulla “didattica dell’emergenza” a distanza, da docente e da mamma: può essere ritenuta utile solo in questo momento di emergenza, in quanto non ci sono alternative e perché in essa possono esserci solo alcuni aspetti positivi: mantenere un rapporto docenti-alunni  e tenere gli studenti impegnati.
Gli aspetti negativi sono tanti: tecnici, ad esempio non tutte le famiglie sono attrezzate con vari computer per i figli, non tutti hanno il Wi-Fi e non sempre le connessioni sono buone.
Alcuni studenti non riescono quindi a partecipare giornalmente alle lezioni e quando partecipano spesso ci sono problemi di audio e quindi si perde quella piacevole sensazione di lavorare in modo rilassato, o non sempre si riesce a coinvolgere gli studenti come si vorrebbe.
Per non parlare dell’assoluta mancanza di relazione e contatto che permette un lavoro corale, come quello di un direttore d’orchestra che vede e percepisce le note stonate di una melodia che inizia e pian piano cresce.
Per concludere mi chiedo: perché solo noi in Italia stiamo pensando di ricominciare la scuola solo a settembre e addirittura di continuare con la “didattica dell’emergenza”?
Anna Lisa
Mio figlio frequenta la classe seconda della scuola primaria.
Ultimamente le abitudini di chiunque sono state stravolte.
Per quanto riguarda la necessità di chiudere le scuole in questa situazione, purtroppo non avrei visto altre soluzioni.
Sono molto perplesso e preoccupato per quanto riguarda l’utilizzo della “didattica dell’emergenza” a distanza, necessaria in questa fase di chiusura, ma che assolutamente non può e non deve sostituire le lezioni in classe.
I motivi sono i seguenti:
  • Le lezioni in classe garantiscono il contatto personale tra alunni e insegnanti e tra compagni, fondamentale per la crescita umana e cognitiva.
  • L’insegnante deve avere sotto i propri occhi gli alunni per avere la possibilità di controllare cosa accade durante le lezioni. Le lezioni a distanza non lo permettono.
  • Gli alunni dovrebbero passare svariate ore della giornata di fronte a uno Smartphone, a un PC o a un tablet ed è senza ombra di dubbio poco salutare.
  • Almeno un genitore dovrebbe rimanere a casa dal lavoro per permettere l’accesso ai supporti tecnologici. Nel nostro caso abbiamo 3 figli, uno alla scuola primaria e 2 alla scuola materna, ma penso alle famiglie che hanno più figli che necessitano di lezioni in videoconferenza … Servirebbero doppi o tripli supporti e altrettante connessioni internet. Sostenere, anche economicamente, queste situazioni credo potrebbe essere problematico per molte famiglie.
Terminando, ritengo che le lezioni in videoconferenza siano una soluzione assolutamente inadeguata.
Manuel Biasini

Spedisci anche tu, sotto forma di lettera aperta all’indirizzo tutela.scuola@lascuolacheaccoglie.org, le tue esperienze sulla “didattica dell’emergenza” a distanza! Le pubblicheremo in home page sul nostro sito e nella nostra rubrica IL CORAGGIO DI TUTELARE LA SCUOLA E LA FAMIGLIA