Pillola di benessere

RESTIAMO UMANI

Riflessione sul ritrovarsi e lo stare insieme, semplicemente

La mia vita, dal 21 febbraio ad oggi, ha subito molti cambiamenti. La paura, per alcune settimane, mi ha bloccato. Nelle orecchie, al buio, nel silenzio, sentivo il battito accelerato del mio cuore e mi domandavo cosa potevo fare per non farmi sopraffare dal senso di impotenza. Ho vissuto la dad, da mamma e da maestra. Sono stata a guardare, dal terrazzo di casa, i giorni che si susseguivano uguali, privi di senso.

Un giorno, in un momento di disperazione, ho scritto una lettera che ho inviato ad alcuni giornalisti indipendenti e agli amici che l’hanno diffusa. Questa lettera è arrivata a SCA ed io, entrando a far parte di questo movimento di meravigliosi esseri umani, ho ricominciato a trovare una direzione verso cui tendere. 

Ora sono qui con il desiderio di condividere un’esperienza: partecipare attivamente a La Scuola Che Accoglie mi ha permesso di uscire da una sorta di isolamento non voluto, ma, di fatto, reale. Ho trovato comprensione e condivisione nonostante ci si relazioni, in questo momento, attraverso computer e telefoni. Ho trovato risposte e un gruppo nel quale riconoscermi. Ho ritrovato un senso.

Perché vi dico questo? Perché il sentirmi riconosciuta e “vista” dagli amici di SCA mi ha aperto alla possibilità di trovare, anche nel territorio in cui vivo, dei nuovi legami significativi da coltivare.  Mi ha dato la forza per pensare che le cose potessero andare diversamente, meglio, anche qui. Mi sentivo sola: e’ forse capitato anche a voi di non sentire più vecchi conoscenti ed amici in questo complesso periodo?  A me è capitato, non lo nego. Senza discussioni, senza liti, semplicemente ci si è persi, perché la visione del mondo era così diversa che ha causato il distacco, quasi indolore.

Così, nei gruppi di istruzione parentale in cui mi ero inserita ho conosciuto una famiglia del mio quartiere, abbiamo iniziato a frequentarci e abbiamo scoperto che i nostri bambini andavano d’accordo e anche loro stavano per intraprendere la scelta di “studiare a casa”; grazie a SCA, sono stata contattata da una mamma preoccupata per il futuro della scuola. Parlandole ho scoperto che abitava in un paese vicino alla mia città. Ci siamo incontrate e i nostri figli si sono trovati molto bene. Avevo in mente la mamma di una mia ex alunna, con la quale avevo un rapporto formale, a scuola, ma sentivo che avremmo potuto intenderci. Ci siamo sentite e abbiamo iniziato, nelle sere d’estate ad incontrarci e confrontarci.

Trascorsa l’estate, con questi nuovi amici ci siamo ritrovati ed è nata un’idea semplice: abbiamo creato una chat (un’altra? Sì!), questa chat si chiama RESTIAMO UMANI. Lentamente abbiamo accolto gli amici degli amici ed ora siamo diventati un piccolo gruppo. Abbiamo iniziato a vederci più spesso e nelle ultime settimane andiamo in alto, sui monti alle spalle della nostra città. Saliamo attraverso piccole stradine di mattoni rossi che lasciano spazio a sentieri più o meno battuti. Lentamente, ognuno con il suo ritmo e il suo respiro, arriviamo sulle creste dei monti e guardiamo il mare, lontano, brillare alla luce del sole autunnale. Arrivati in cima cerchiamo uno spazio e mangiamo insieme e parliamo e ascoltiamo. I cellulari diventano macchine fotografiche per immortalare i momenti insieme. I bambini corrono liberi e si fanno esploratori del bosco e ritornano con piccoli tesori da conservare. I corbezzoli ci offrono i loro frutti deliziosi e noi ci sentiamo in comunione. Immagazziniamo energia gli uni dagli altri. E durante la settimana, anche se non ci vediamo, nella chat riversiamo immagini, musica, pensieri e riflessioni che ci fanno stare bene e ci aiutiamo. Abbiamo scelto, senza dircelo, di rimanere umani e solidali.

Perché vi dico questo? Perché voglio suggerirvi, umilmente, di fare lo stesso. Trovate la forza dentro di voi per ritrovarvi e creare un gruppo di anime consapevoli: il benessere e la gioia saranno immediati e duraturi. Non voglio insegnare nulla, ma voglio condividere questa esperienza e le riflessioni che ne conseguono con  voi che mi leggete. Le chat sono uno strumento utilissimo per ri-trovare esseri umani che vibrano come voi. Fatelo, avrà un effetto domino: tutti avranno una persona speciale da portare nel gruppo. Quel senso di solitudine, di perdita di significato, di impotenza, svaniranno nell’incontro con gli altri, quelli giusti. Spesso ci si affanna e si disperdono energie a cercare di persuadere e convincere e discutere con chi non capisce o non è pronto a farlo. Io, in questa epoca, scelgo di nutrire il gruppo di umani in cui mi ri-conosco, finalmente. Lo nutro con piccole attenzioni, una parola, una musica, la voglia di ascoltare, e ricevo lo stesso, in cambio. E sono più felice, nonostante tutto.

Marika

Le persone si incontrano

per rinascere

Nascere

non basta mai a nessuno

Franco Arminio