“Dobbiamo alzarci in piedi anche se siamo pochi, perché dobbiamo trovare una via d’uscita da questo casino. Non vale la pena pensare all’alternativa. La musica dal vivo potrebbe non riprendersi mai” (Eric Clapton)
Puoi ascoltare la canzone con i sottotitoli in italiano su Davvero TV a questo link: Eric Clapton – Stand And Deliver
La canzone fa parte della campagna Save Live Music di Morrison. Morrison ha pubblicato altre tre canzoni anti-lockdown all’inizio di quest’anno su The state51 Conspiracy, tra cui Born to Be Free, As I Walked Out e No More Lockdown.
Ecco il testo tradotto in italiano
O LA BORSA O LA VITA
(Ritornello)
O la borsa o la vita!
Lasci che ti mettano paura
O la borsa o la vita!
Ma non una parola che hai sentito era vera
Ma se non c’è niente che puoi dire
Potrebbe non esserci niente che tu possa fare
(Strofa 1)
Vuoi essere un uomo libero
O vuoi essere uno schiavo?
Vuoi essere un uomo libero
O vuoi essere uno schiavo?
Vuoi indossare queste catene
Fino a quando non sarai sdraiato nella tomba?
(Strofa 2)
Non voglio essere un poveraccio
E non voglio essere un principe
Non voglio essere un poveraccio
E non voglio essere un principe
Voglio solo fare il mio lavoro
E suonare il blues per gli amici
(Ponte)
Magna Carta, Bill of Rights
La costituzione, cosa vale?
Sai che ci faranno a pezzi, ah
Fino a quando non farà davvero male
Questo è uno stato sovrano
o solo uno stato di polizia?
Fareste meglio a stare attenti, gente
Prima che sia troppo tardi!
(Strofa 3)
Vuoi essere tu a guidare
O continuare a flagellare un cavallo morto?
Vuoi essere tu a guidare
O continuare a flagellare un cavallo morto?
Vuoi che le cose vadano meglio
O vuoi peggiorare le cose?
(Ritornello)
O la borsa o la vita!
Lasci che ti mettano paura
Rallenta il fiume
Ma non una parola era vera
Se non c’è niente che puoi dire
Potrebbe non esserci niente che tu possa fare
O la borsa o la vita!
O la borsa o la vita!
Anche Dick Turpin indossava una maschera
Davvero TV: “Eric Clapton e Sir George Ivan Van Morrison si schierano apertamente con coloro che i media definiscono negazionisti e condannano questa società votata alla distruzione di tutti i diritti civili e umani, chiedendosi se viviamo ancora in una democrazia o in uno stato di polizia.
Finalmente, alcuni artisti decidono di rompere il muro del silenzio e tornare all’antica vocazione dell’arte come critica al pensiero dominante e non come scendiletto del potere. Chissà mai che questa presa di posizione così autorevole non possa provocare un’epidemia di dignità e di orgoglio capace di contagiare anche i nostri artisti, più impegnati a sostenere il Governo promuovendo l’uso delle mascherine che ad onorare la storia del Rock e dei cantautori, che proprio sulla critica e sulla contestazione dello status quo aveva fondato la sua ragion d’essere.
Forse, come tanti intellettuali (alcuni particolarmente ispirati lo confessano e chiedono scusa), è meglio continuare a sedere nei salotti buoni, anche se riducendosi a parlare di sciocchezze, piuttosto che esprimersi onestamente ed esserne esclusi.
È qui che la critica feroce di Van Morrison sembra colpire più a fondo: Se non c’è niente che puoi dire, allora potrebbe non esserci più niente che tu possa fare.”