“Mi chiamo Arianna Pala, sono solo una donna, una mamma e un’insegnante.
Sono co-referente del movimento La Scuola che Accoglie per il Piemonte e per la Liguria, movimento che si batte per le libertà nelle scuole, e sono anche una cittadina.
Vorrei parlarvi oggi partendo proprio da questo ultimo aspetto. Con la legge n. 92 del 20 agosto 2019 il Ministero della Pubblica Istruzione ha legiferato per reintrodurre l’insegnamento dell’educazione civica nelle scuole di ogni ordine e grado, come se diversi di noi – insegnanti risvegliati – non avessimo mai smesso di fare educazione civica ogni giorno, parlando con bambini e ragazzi di attualità, lavorando sul gruppo classe come nucleo sociale di convivenza quotidiana, trattando argomenti come il bullismo e il cyber bullismo. E abbiamo anche dovuto fare dei corsi – per lo più teorici, quindi con ricaduta quasi nulla sulle classi – e nominare dei referenti di Istituto per ogni classe, referenti che devono fare formazione a cascata sull’intero istituto, quando al momento viviamo – o sarebbe più corretto dire sopravviviamo – in un’Italia che si fa beffe della Costituzione, che emana decreti amministrativi senza consultare il Parlamento, che emana decreti legislativi lesivi della Costituzione stessa – ricordo l’art. 32 La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana – lesivi dei diritti garantiti da documenti sovranazionali e dei diritti vigenti in quanto esseri umani: quelli naturali e inviolabili, per intenderci.
Concetti che è fondamentale che anche bambini e ragazzi conoscano, insieme al concetto di libertà. Bambini e ragazzi devono sapere che il loro corpo è un tempio sacro e nessuno ha il diritto di imporre loro qualcosa. E non lo dico io, lo dice la Costituzione all’art.32 di cui sopra.
Si parla da un anno della tutela della salute della comunità, ma mi chiedo: tutelando la salute del singolo non si tutela automaticamente quella dell’intera comunità? Poi di quale salute stiamo parlando? Perché ricordo che la definizione di salute per l’OMS è: “La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non solo l’assenza di malattie.” Ecco, non mi sembra che si siano preoccupati della salute mentale e sociale dei cittadini: bambini o adulti, lavoratori della scuola, tantomeno del personale sanitario. Continuando di questo passo l’emergenza sanitaria continuerà ad esserci quella legata agli aspetti psicosociali, intendo, che è davvero preoccupante.
Oggi ci troviamo qui per sostenere il personale sanitario a causa di questo decreto che vìola tutto ciò che ho detto poc’anzi. E io sono qui per dire ai sanitari che li sostengo, che sono dalla loro parte come donna, come mamma, come insegnante e come cittadina. Sono qui per dirvi che se riusciranno ad imporre questa legge, se lo permetteremo loro, continueranno con le categorie successive che riterranno opportune. Sono qui per dirvi che se una legge è ingiusta lo è e basta, non importa se io sia coinvolta direttamente o meno. Sono qui per dirvi che sono stanca di combattere, ma continuerò a farlo e invito anche voi a sostenere tutte le categorie, perché l’unico modo per vincere la guerra è stare uniti, compatti.
Hanno cercato di dividerci, sono anni che ci lavorano su con la paura e la diffidenza nei confronti di chi la pensa diversamente. Gli antichi Romani insegnano: dividi et impera e loro hanno preso alla lettera il motto, ci tengono proprio e credo che siano andati oltre.
Io dico che dobbiamo impedirlo: come? Smettendo di avere paura e cercando di vibrare a frequenze alte, smettendo di diffidare del prossimo, unendoci, divergendo dal pensiero unico e usando il pensiero critico, senza avere paura di palesarsi, difendendoci reciprocamente, sostenendoci, vivendo. Perché il diritto violato di uno è il diritto violato di tutti e non possiamo permetterlo.
Vorrei fare una citazione da un articolo della giurista Elisabetta Frezza, che vi invito a leggere per intero, dal titolo “Prime note sull’obiezione di coscienza all’obbligo vaccinale”
“[…]la posizione propria dei sanitari di fronte alla recente imposizione in via di urgenza dell’obbligo di sottoporsi a un trattamento sanitario si inscrive nel quadro di una obiezione di coscienza legittima, perché del tutto coerente con i principi incardinati nell’ordinamento e ormai pienamente consolidati. Essa non potrà non essere riconosciuta anche dal diritto positivo, o attraverso un urgente intervento del Parlamento in sede di conversione in legge, o di caducazione in toto del decreto. […] “ e ancora “[…] la protesta degli operatori sanitari poggia quindi su ragioni inoppugnabili di difesa della dignità umana propria, e di chiunque sia indotto ad assumere un ruolo di cavia inconsapevole in ciò che si configura come un vero e proprio procedimento di sperimentazione di massa. Ridurre un qualunque essere umano ad oggetto di sperimentazione, travalicando la sua volontà libera, attuale e informata, significa reificarlo e segnare in tal modo un salto di qualità incommensurabile anche a fronte dell’uso delle cavie animali; tale da profanare quella bandiera della dignità umana che sventola da decenni in tutte le carte, interne e sovranazionali, dei diritti. L’opposizione dei sanitari acquista così un valore che trascende la categoria, perché riguarda tutti e impone a tutti di ricordare cosa abbia potuto significare la sperimentazione sull’uomo nel tempo in cui era praticata, con il consenso politico, da un certo dottor Mengele di cui ultimamente si sente parlare sempre meno. […]”
Ogni scelta che facciamo non è priva di rischi, ma credo valga la pena di scegliere la libertà. E Per scegliere la libertà ci vuole coraggio. I nostri antenati hanno combattuto nemici reali. Noi, per rimanere civili, dobbiamo combattere la PAURA. E la paura si combatte con l’amore incondizionato (l’àgape greca) e con la fiducia in noi, nella Vita e nei bambini.
Quindi vi dico: scegliete anche voi la libertà, io l’ho già fatto.