Il 5 maggio 2021 il C.I.A.T.D.M. ha inviato a Mattarella, Draghi, Speranza, Bianchi e Figliuolo una formale diffida a procedere con le vaccinazioni Covid 19 nei confronti della popolazione pediatrica.
La diffida è stata inviata a seguito delle recenti notizie di stampa secondo cui sarebbe all’esame l’estensione delle vaccinazioni Covid 19 nelle scuole ai minori di 16 anni fino ai bambini delle scuole primarie.
“Si tratta quindi di una sperimentazione umana, per giunta sulla popolazione meno coinvolta dal virus, che difficilmente (per non dire quasi mai) è interessata da forme gravi di malattia. E ciò avverrebbe persino senza previa acquisizione di un consenso realmente informato, posto che le vaccinazioni verrebbero eseguite addirittura in classe, in assenza dei genitori, “come negli anni ’70”, ha dichiarato il Commissario Figliuolo. Lo stesso Commissario che il 15 aprile 2021 aveva dichiarato: “Mai nella storia dell’uomo si è iniettato in pochissimo tempo decine di milioni di dosi di vaccini, senza saperne esattamente l’esito. Se non quello sperimentale, che ha portato all’approvazione da parte della comunità scientifica”.”
Il C.I.A.T.D.M., unitamente alla diffida, ha anche presentato una regolare istanza di accesso agli atti per conoscere i seguenti dati:
- quale sperimentazione dei vaccini anti Sars Cov 2 è stata eseguita fino ad oggi sulla popolazione di età inferiore agli anni 18
- quanti soggetti sono stati coinvolti in tale sperimentazione
- quanto è durato il monitoraggio degli eventi avversi, specialmente di quelli a lungo termine
- quali dati sono disponibili sugli effetti a lungo termine di questi farmaci su fertilità, crescita, sistema riproduttivo, cancerogenicità, rischio di autoimmunità
- quali dati sono ad oggi disponibili sulla possibile interazione di queste vaccinazioni con quelle proprie dell’età pediatrica.
Il C.I.A.T.D.M., come previsto da Statuto, si costituirà parte civile in ogni procedimento a sostegno delle ragioni delle famiglie dei minori che riportassero danni dalla vaccinazione Covid-19.
“Lasciano attoniti le dichiarazioni rilasciate a Repubblica il 05/05/2021 dal dott. Rocco Russo, coordinatore del tavolo sulle vaccinazioni della S.I.P. secondo cui, nonostante siano rarissimi i casi di strascichi da Covid in bambini e ragazzi, la mancata vaccinazione degli stessi potrebbe causare dei “reservoir per la circolazione del virus e si metterebbe a rischio il resto della popolazione non vaccinata.”
L’affermazione è innanzitutto contraria all’art. 24 della Convenzione sui Diritti del Fanciullo che aborre il sacrificio, ancorché solo ipotetico, del fanciullo in favore di altre categorie di cittadini giacché “Gli Stati parti riconoscono il diritto del minore di godere del miglior stato di salute possibile.”
Essa non è supportata, inoltre, da alcuna evidenzia scientifica, posto che le conoscenze oggi disponibili, e confermate anche dalle Istituzioni sanitarie Italiane, portano a ritenere che le vaccinazioni Anti SarsCov2 NON contribuiscano all’immunità di gregge (Rapporto 4/2021 Istituto Superiore di Sanità: “…al momento, non è noto se i vaccini impediscano completamente la trasmissione di SARS-CoV-2 (infezioni asintomatiche). Quindi, seppur diminuito, non è possibile al momento escludere un rischio di contagio anche in coloro che sono stati vaccinati.”), conclusione condivisa anche da 93 medici israeliani firmatari di un recente appello dal titolo “Do not use Covid 19 vaccine on children”.
Gli autori, tra i quali si annoverano firme illustri come il Dr. Yoav Yehezkeli, esperto medico internista e docente all’Università di Tel Aviv, evidenziano che “l’opinione prevalente e sempre più condivisa nella comunità scientifica è che il vaccino non possa portare all’immunità di gregge, pertanto non vi è alcuna giustificazione ‘di tipo altruistico’ per la vaccinazione dei bambini, al fine di proteggere la parte della popolazione considerata a rischio” ed aggiungono “non si può escludere che il vaccino possa causare nel lungo periodo reazioni avverse che, attualmente, non sono ancora state rilevate, riguardanti anche la crescita, il sistema riproduttivo e la fertilità.”
È evidente che, ancor più nei bambini che negli adulti, rappresentando essi il futuro dell’umanità, non è pensabile procedere a trattamenti sanitari senza avere a disposizione dati quanto più precisi sulle possibili conseguenze nel lungo periodo.
La vaccinazione della fascia pediatrica, in assenza di questi dati, costituirebbe l’accettazione del “sacrificio dei giovani per la (ipotetica) salvezza degli adulti”, principio che stravolge i più elementari principi di precauzione e di buona pratica medica.”
La Scuola Che Accoglie appoggia, sostiene e divulga la diffida presentata dal C.I.A.T.D.M.