11 aprile 2020
Mia figlia, 7 anni e seconda elementare, questa mattina si è svegliata e mi ha detto “ho sognato che ero a scuola”.
Da ormai un mese e mezzo questo è il suo desiderio più grande.
Perché la didattica sta andando avanti, i compagni si sentono con le videochiamate, ma quello che a lei manca tremendamente è l’esperienza a scuola, il suo quotidiano, i suoi punti di riferimento.
Per qualche strano motivo la nostra scuola per le elementari non ha attivato alcun tipo di didattica interattiva, ci arrivano le nuove lezioni e i compiti sulla piattaforma padlet, che però per un bambino di 7 anni, oltre ad essere troppo complicata, non è per nulla attraente e così in realtà quella è diventata una piattaforma ad uso esclusivo dei genitori che devono poi capire come rendere il tutto interessante per i propri figli.
E 9 su 10 non ci riesci, così sale il nervosismo e le urla “tu non sei la maestra!” sono all’ordine del giorno.
Io prego davvero che questo scempio finisca quanto prima, che si prenda esempio dai paesi scandinavi che stanno dando priorità alle scuole nelle riaperture e che questo brutto esperimento non si ripeta più!
Marta
Spedisci anche tu, sotto forma di lettera aperta all’indirizzo tutela.scuola@lascuolacheaccoglie.org, le tue esperienze sulla “didattica dell’emergenza” a distanza e le soluzioni “che funzionano” – anche se non ottimali – che temporaneamente sono state adottate! Le pubblicheremo in home page sul nostro sito e nella sezione IL CORAGGIO DI TUTELARE LA SCUOLA