LETTERA AL DR. MASSIMO GALLI

Gentile Dr. Galli,

dopo aver letto l’allarmante intervista al Prof. Renato Borgatti, psichiatra dell’Istituto neurologico Mondino di Pavia, ho deciso di scriverle una lettera aperta perché la misura è ormai colma.

Sono un genitore di un ragazzo in età pre-adolescenziale, preoccupato e anche decisamente arrabbiato. Per brevità riporto solo uno stralcio dell’intervista al Prof. Borgatti:

Stiamo parlando del 79% di una popolazione di adolescenti sani, non già precedentemente segnalati: erano dati clinici ancora sottosoglia, cioè non potevano essere classificati come PTSD, ma esprimevano comunque un grave disagio. Quel disagio non ha trovato risposte; è rimasto un po’ in sordina. (…) Questa situazione è stato il terreno di sviluppo di patologie gravi, che li portano oggi ad arrivare ai nostri reparti.” (Prof. Renato Borgatti)

Dopo aver letto quanto riporta il Prof. Borgatti, leggo una sua ennesima intervista in cui lei afferma:

“Mi auguro che i test salivari a tappeto possano rappresentare un elemento di protezione importante. (…) Vaccinare, vaccinare, vaccinare resta la prima cosa, ma fino a 16 anni non possiamo farlo. In linea generale, per i bambini e i ragazzi che sono a scuola senza mascherina” (???) “il pericolo sta nel prima e nel dopo della scuola. Nel trasporto pubblico prima, e poi non c’è giardinetto pubblico dove sulle panchine non si vedano gruppetti di ragazzi a grappolo, spesso senza mascherina”.  (Dr. Massimo Galli)

Dalle parole riportate dalla sua intervista traspare una preoccupazione tutta volta a contenere – dopo un anno! – il diffondersi del virus, senza tener conto delle conseguenze ad ampio spettro delle misure restrittive proposte.

A marzo sosteneva che le scuole dovessero essere chiuse perché fonte di focolai, mentre poco meno di un mese dopo, con una mirabile giravolta, afferma che si debbano riaprire trasformandole in nosocomi. È sicuro che questa sia la cosa giusta da fare per i giovani che rappresentano il futuro dell’Italia?

Forse il mondo dovrebbe continuare a fermarsi e rinunciare a vivere per la paura di morire a causa di un virus che si cura efficacemente e che ha un tasso di sopravvivenza del 99.95% per la fascia 0-70 anni? (lo dice l’OMS)

La invito a riflettere, a fermarsi e a guardare oltre il proprio campo di studio che, per quanto possa essere affascinante e importante, non rappresenta il confine del mondo e non può annullare la complessità del vivere delle persone.

Lei può forse affermare – con l’onestà intellettuale che sicuramente la contraddistingue – che le misure di contenimento finora adottate abbiano sortito gli effetti voluti?

Può affermare con dati certi che le chiusure delle scuole, l’annullamento della vita sociale dei nostri figli, il distanziamento a-sociale, i tamponi salivari e molecolari siano misure efficaci che non avranno alcun effetto negativo a breve, medio e lungo termine sulla loro tenuta psicologica e sulla loro crescita emotiva, relazionale e umana?

Sono sicuro che avrà l’onestà intellettuale per rispondermi.

La ringrazio anticipatamente

Marco I.

LA RISPOSTA DEL DR. GALLI

“Prendo atto delle sue reiterate missive, ma continuo a ritenere che le scuole dovessero rimanere chiuse fino alla vaccinazione di tutti gli ultra settantenni e dei fragili.”

Massimo Galli