(Fonte: Comunicato Psi)
Il titolo di questo post di riferisce al governo Conte e al governo Draghi, a cui abbiamo indirizzato il Comunicato di allarme di psicologi e psichiatri rispettivamente il 23/06/2020 e il 24/05/2021. Abbiamo avuto ragione: tutti i punti da noi preconizzati si sono tristemente avverati. Possiamo quindi dire che vi avevamo avvisati, mentre voi dovete riconoscere che non ci avete ascoltati e che tante, troppe persone a causa vostra, ne hanno patito le conseguenze sul versante della salute mentale.
Con il documento davanti (che trovate qui) ecco come possiamo commentare gli eventi:
Capitolo 1: Le chiusure hanno, come previsto, generato danni ancora non sanati in adulti, anziani e bambini. Non stiamo parlando di sensazioni o deduzioni: oltre ad osservarlo nei nostri studi clinici, abbiamo migliaia di studi scientifici che lo attestano, proprio la stessa scienza che è stata usata (distorta) come bandiera per la nuova santa inquisizione sociale.
Capitolo 2: La comunicazione violenta, fondata sul terrore – e oltretutto contraddittoria – non ha fatto che danni in termini di senso di isolamento, caccia alle streghe, divisione e violenza. I nuovi sceriffi sulla scena hanno abusato delle loro briciole di potere per screditare, creare divisione, diffondere livore e stereotipi. Abbiamo visto giornalisti (molti dei quali meritano tutta la disistima possibile), televirologi e improvvisate star della medicina strapagate con denaro pubblico per comparire sulla scena, alla faccia di altri professionisti che per il solo aver osato proporre visioni non allineate (molte delle quali rivelatesi oggi corrette) hanno dovuto lavorare gratis, rischiato la diffamazione e spesso sospesi.
Capitolo 3: La preoccupazione sulle conseguenze di una ripresa s-ragionata non è ormai più tale: è un fatto. Lasciapassare e passaporti verdi, divisione in buoni e cattivi, insulti a chi non si allineava, idranti per chi manifestava, coercizione a trattamenti sanitari per poter lavorare, studiare e vivere: le conseguenze sul piano individuale e collettivo sono state devastanti, evitabili anche queste, come diversi altri Paesi del mondo dimostrano.
In sintesi, in tre sole parole: avete fatto pena.
E veniamo alle proposte e richieste che vi abbiamo fatto fin dall’inizio:
- Ripristinare una comunicazione realmente democratica e pluralistica, libera e di confronto. Non lo avete fatto.
- Promuovere una cultura della salute. Non lo avete fatto.
- Evitare l’innesco e la crescita di ulteriori forme di discriminazione . Avete fatto e fomentato il contrario.
- Riconoscere pubblicamente gli errori commessi e le palesi menzogne. Non lo avete fatto.
- Stimolare il confronto tra studiosi e specialisti ufficiali e studiosi e specialisti indipendenti. Non lo avete fatto.
- Ripristino dei diritti civili. Non lo avete fatto, agendo al contrario contro le libertà individuali.
Noi ve lo avevamo detto, e lo faremo nuovamente ai primi sentori di avvio ad un altro, penoso e vergognoso periodo oscuro come quello degli ultimi due anni e mezzo. Ci siamo uniti con altre categorie di professionisti, siamo stati vicino alla popolazione sofferente con tutti i mezzi e possibilità a disposizione e abbiamo cercato di mettere delle pezze al tessuto sociale ormai lacerato da politiche discriminatorie che, sotto molti aspetti, si sono anche rivelate inutili e dannose.
Un messaggio ai 1100 professionisti del Comunicato: quello che noi tutti ci abbiamo guadagnato è il fatto di poter dire, a testa alta, che ci avevamo visto bene e che se fosse stato per noi questo disastro non si sarebbe verificato. Non abbiamo sbagliato nemmeno di una virgola.
Detto questo chiudiamo oggi le sottoscrizioni ai professionisti che non ci hanno ancora raggiunti. Ma per tutti coloro che cercano psicologi, psichiatri e psicoterapeuti degni della massima stima, coerenza e coraggio, qui ne potete trovare tantissimi: chi siamo.
Un ringraziamento speciale ai tanti, tantissimi compagni di questa avventura che noi tutti ci saremmo evitati. In primis a Luca Bertolotti e Paolo Fanni, come me co-autori del Comunicato. In secondo luogo alle tante persone che ci hanno scritto e condiviso il loro sentire, che si sono servite delle nostre ricerche e degli articoli divulgativi: grazie, questo lavoro è stato per voi. Grazie ai medici, giornalisti, avvocati, giuristi, insegnanti con i quali abbiamo condiviso il nostro lavoro, che ci hanno aiutati a diffondere una narrazione rispettosa e veritiera della situazione per diffondere una cultura del rispetto e della salute: Eugenio Serravalle, Elisabetta Frezza, Ugo Mattei, Alberto Donzelli, Luca Speciani, Alessandra Devetag, Marika Adianto, Edoardo Gagliardi, Stefano Manera, Sabino Pavone, Stefania Sarno, Danilo D’Angelo, il compianto Luigi De Giacomo, Matteo De Angelis, Arianna Porcelli Safonov, Amrita Tejas, Alessandra Chiarini, Marco Greco, Loris Mauro, Anita Eritreo, Benedetto Tangocci, Benedetto De Francesco, Alessando Campailla, Claudia Marrosu, Patrizia Gentilini, Giampaolo Cavallaro, tutti gli amici dell’ambizioso progetto Scuola Bene Comune, tutti gli Esperti per la Legalità, i coraggiosi colleghi di “Tutti all’ordine” e quelli di “Psicologi per l’autodeterminazione”, il gruppo di “La mia salute non è in vendita”, il gruppo “Il filo di Arianna”, i gruppi di studio sulla sicurezza ed efficacia dei vaccini e delle mascherine, tutti coloro che ci hanno invitati alle manifestazioni di piazza per presentare il Comunicato e alle trasmissioni televisive, scusandoci per aver declinato la maggior parte degli inviti.
Lo scopo del Comunicato era quello di scrivere e informare il Governo forti dei nostri studi, esperienze e specializzazioni. Una questione di puro dovere civico.
Con grande affetto a tutti, sperando di trovarvi più forti e uniti che mai per le inevitabili sfide che il futuro ci riserverà.
Silvia Salese – Psicologa clinica, co-autrice Comunicato di allarme di Psicologi e Psichiatri